lunedì 29 marzo 2010

Assignment 4

Una piccola digressione prima di affrontare le questioni proposte dal prof. Formiconi nell'articolo oggetto del nostro compitino numero 4.

Volevo parlare dell'importanza delle cose inutili e di quanto queste siano necessarie e oltremodo trascurate al giorno d'oggi. Le cose inutili sono il nostro nutrimento, il nostro pane fin da quando siamo piccoli, e ne abbiamo bisogno anche da vecchi, quando siamo stanchi e disarmati.
Le cose inutili, che non servono a immediati fini pratici, che non sono prontamente monetizzabili, sono la base per la nostra cultura e oserei dire per la nostra vita. E' del tutto inutile leggere una poesia, ma quanto nutre la nostra anima e quanto ci emoziona quel verso di Catullo o quella terzina di Dante… Perché ci emozioniamo di fronte a versi, parole, frasi scritti decine di secoli fa? Perché parlano di noi, della vita, della nostra anima, dei valori universali che sono rimasti inalterati nei secoli. Parlano dell'amore, della bellezza, della morte, della natura, delle nostre paure ancestrali.
Dobbiamo riappropriarci a mio vedere di questo tipo di cultura, della cultura dell'inutile, della cultura del bello, della cultura del sogno, della cultura di tutto ciò che non è strettamente legato alla realtà contingente. E' necessario recuperare momenti di solitudine in cui potersi ritrovare di fronte a noi stessi attraverso una rima, una canzone, una melodia o un quadro. Quando riusciremo a intendere la cultura in questi termini, e a slegare il concetto di conoscenza da quello dell'utilità, avremo veramente recuperato l'essenza del sapere e avremo gettato le basi appropriate per una cultura personale e creativa.
Sono veramente contenta di aver frequentato una scuola superiore nella quale questi principi venivano trasmessi agli studenti e coltivati con passione dagli insegnanti. Durante i cinque anni del liceo non ho imparato quasi niente che fosse realmente utile e finalizzato ad uno scopo pratico, ma ho avuto la possibilità di sviluppare un notevole senso critico e una grande capacità di creare e immaginare, bagaglio prezioso che porterò con me tutta la vita.

Anche la creatività è un elemento fondamentale della cultura di ciascuno di noi, ed è merce rara. Noi non coltiviamo la creatività perché in buona parte abbiamo perduto il contatto con la natura ed abbiamo perduto, come asserisce anche il Prof. Formiconi nel suo articolo, il contatto con il bagaglio di conoscenze che venivano tramandate oralmente dagli anziani, dai nonni. Riappropriamoci di questo meraviglioso aspetto del sapere, trascorriamo il nostro tempo libero (anche se è poco!) il più possibile a contatto con la natura e a contatto con gli altri che possono insegnarci molto. Sono stata molto felice a questo proposito, quando ho saputo che presso l'asilo nido che frequenta mio figlio minore i bambini vengono invitati a collaborare nella cura di un piccolo orticello tutto loro, dove vengono coltivate piante da fiore e piantine aromatiche necessarie per la preparazione dei loro pranzetti. E' bello che dei bambini così piccoli vengano coinvolti in attività che tendano a far recuperare il contatto con la natura, la più grande maestra. La natura offre inoltre infinite possibilità di conoscere anche attraverso canali "non convenzionali" e "non razionali"; infatti attraverso la manipolazione, il tatto, il gusto, la vista e l'olfatto acquisiamo conoscenza, acquisiamo abilità. Ad esempio ho scoperto che giocare a travasare la sabbia da un recipiente ad un altro è un esercizio naturale preparatorio alla scrittura.

Tutto questo per affermare che una buona cultura di base è davvero necessaria per farsi largo nella foresta incantata della rete. Internet è una fucina di informazioni che devono essere scelte e vagliate dagli utenti che abbiano gli strumenti adatti per farlo. Mi diverte moltissimo utilizzare il mio computer ed avere a disposizione tutte le informazioni che voglio in tempo reale, ma cerco di farlo con raziocinio e con disciplina. Facciamo uso del computer come un mezzo utile alla nostra intelligenza e al nostro cervello. Infatti il computer e anche le rete è strutturata a immagine del nostro sistema nervoso con tutte le sue connessioni simili. ma meno complesse delle nostre sinapsi e dei nostri circuiti neuronali. Anche la rete e le comunità in rete sono simili in tutto ai sistemi viventi, infatti come questi ultimi presentano vari e complessi gradi di organizzazione, flussi di informazioni e dinamiche strutturali. Sono contenta di aver avuto la possibilità di creare un mio blog e di prendere maggiore confidenza con la rete, sistema complesso di comunicazione e relazioni fra esseri umani.

sabato 27 marzo 2010

Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra a una stella

sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla sua porta

bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone

e c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose la mano sui tuoi fianchi

furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle

dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta

questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno , come le rose

e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.

F. De Andrè

mercoledì 24 marzo 2010

Una rifllessione

Adoro le persone, mi piace avere rapporti con loro, forse è per questo che ho deciso di fare l'infermiera. Provo piacere e soddisfazione nel curare i miei simili anche con una parola, un sorriso, uno sguardo. Il nostro è un lavoro splendido che investe la psiche, ma anche inevitabilmente e fortemente i sensi. Dobbiamo STARE con i malati, li dobbiamo toccare, accudire, dobbiamo prendere contatto con la loro malattia. Dobbiamo abbracciare corpi malati, spesso ripugnanti, maleodoranti e ci troviamo spesso di fronte alla morte.
Immersa in tutta questa drammatica fisicità che permea ogni giornata del mio lavoro, è inevitabile che mi trovi un po' un pesciolino fuor d'acqua in questo mondo virtuale, in cui ci si parla guardandosi attraverso webcam e magari ci si innamora anche in rete. Mi piace scrivere a mano su un foglio, mi piace la mia grafia. Adoro leggere i libri, sfogliare le pagine, sottolineare i passi più significativi. Mi piace l'odore dei libri nuovi, ma anche di quelli vecchi e un po' ingialliti...
Non demonizzo tuttavia questo meraviglioso e potentissimo "instrumentum", questo nuovo modo di comunicare che non deve e non dovrà mai per me, sostituire la creatività, l'affettività e la genialità degli esseri umani.

something about pubmed

PubMed è una sorta di archivio di informazioni bibliografiche in materia biomedica in rete. Attraverso l'uso di Pubmed possiamo accedere con facilità a 18 milioni di riferimenti bibliografici afferenti a ben 5'300 riviste scientifiche. I dati disponibili risalgono addirittura al 1949.
Aprendo il sito Pubmed possiamo cliccare sulla voce "Pubmed quickstart" e accedere a un piccolo percorso base che ci permette di utilizzare il sito. Possiamo cercare articoli in materia biologica, medica e anche infermieristica inserendo una parola chiave (esempio: miocardite), l'autore, il nome della rivista o una specifico riferimento. Pubmed ci permette di perfezionare la ricerca guidandoci e proponendoci voci alternative, termini maggiormente specifici, provenienti dal vocabolario medico statunitense MeSH e voci correlate. Troviamo in Pubmed riferimenti bibliografici, gli abstract dei lavori, le bibliografie e i link per gli articoli completi e le riviste scientifiche di interesse.

Esiste un Pubmed in lingua italiana che ricalca in piccola scala quanto il più famoso Entrez PubMed offre. Il Pubmed italiano dà inoltre la possibilità a ricercatori e professionisti italiani di avere visibilità in rete, oltre che di attingere ad articoli e lavori scientifici e di proporne di nuovi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Entrez_PubMed
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?db=pubmed
www.pubmed.it/

lunedì 22 marzo 2010

Thin Prep Pap Test

Ciao Colleghe,
Una piccola informazione riguardo il Thin Prep Pap Test, metodica di nuova generazione (1994), per il prelievo e l'assemblaggio dei vetrini per il tradizionale Pap Test, necessario per la diagnosi precoce del tumore alla cervice uterina. il thin prep pap test è più sensibile e efficace del normale striscio che viene effettuato presso le strutture pubbliche.

http://www.istitutofanfani.it/pagine/thin_prep.htm
http://www.thinprep.com/
La bibliografia riguardante il precedente post è essenzialmente: Biologia molecolare e cellulare - Stephen L. Wolfe - Edises

anticorpi monoclonali

ciao a tutti! propongo un piccolo approfondimento sulla lezione di patologia di oggi.
Ho fatto una piccola ricerca sugli anticorpi monoclonali, in quanto ho trovato estremamente affascinante il loro impiego nella cura di certi tipi di tumori.
Ogni clone di linfociti B produce, differenziandosi in plasmacellula, immunoglobuline contro un singolo determinante antigenico, ossia produce anticorpi monoclonali. Per ottenere anticorpi monoclonali Kohler e Milstein, inocularono un topo con un determinato antigene. Isolarono poi i linfociti B prodotti in risposta a tale stimolazione antigenica al livello della milza dell'animale e li ibridarono con cellule di mieloma di ratto (cellule neoplastiche capaci di riprodursi in maniera indeterminata). I linfociti B vengono fusi con cellule tumorali in quanto non sono capaci di riprodursi senza stimolazione da parte dei linfociti T, e quindi in vitro tendono a morire, a non dividersi affatto. Le cellule derivanti dalla fusione dei linfociti B e delle cellule mielomatose vengono dette ibridomi e possiedono sia la capacità di produrre immonoglobuline, che la proprietà tipica delle cellule dei tumori di dividersi senza limite. Gli ibridomi vengono separati in un terreno di coltura selettivo, detto HAT e vengono diluite secondo la metodica delle diluizione limite, tecnica che ci permette di trasferire in speciali pozzetti separati contenenti terreno HAT, singole cellule di ibridoma, ciascuna capace di sintetizzare un solo tipo di anticorpo per un dato determinante antigenico, una progenie di anticorpi monoclonali, cioè.

Gli anticorpi monoclonali sono molto selettivi e sono utilizzati nella cura delle neoplasie, in quanto per la loro specificità sono capaci di riconoscere in maniera precisa e controllata certi determinanti antigenici presenti solo sulle cellule tumorali. Sono come delle "frecce" che vanno sicure al bersaglio, senza danneggiare altre cellule sane, come avviene purtroppo in seguito a chemioterapia e radioterapia. Chiaramente legati a gli anticorpi monoclonali nella terapia antitumorale ci saranno dei farmaci citotossici che porteranno a morte selettiva le cellule bersaglio.

martedì 16 marzo 2010

Una vacanza alternativa....

http://www.projects-abroad.it/

lunedì 15 marzo 2010

qualcosa di più personale sul wiki!

Cos’è un wiki?
Prima di adesso non mi ero mai posta il problema su cosa fosse un wiki, ne avevo sentito parlare spesso, ma non avevo mai avuto modo e tempo di approfondire la questione. Utilizzavo il pc a lavoro per otto ore al giorno, ma in maniera veramente molto meccanica e poco creativa. Ho avuto occasione adesso con il corso di informatica di interrogarmi in materia. Ho cercato un po’ di notizie in rete, ma le definizioni disponibili sono tutte o quasi copia di quanto appare in “wikipedia”, la più grande enciclopedia collaborativa online.
Secondo wikipedia, un wiki (etimologia dall’hawajiano wiki, veloce) è un sito web aggiornato dagli utilizzatori, i contenuti del quale sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. Non solo è possibile aggiornare voci e contenuti, ma anche cancellare ciò che è stato aggiunto da altri utilizzatori. Lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ottimizzare la conoscenza in modo collaborativo. Un wiki è dunque un modo rivoluzionario, libero e indipendente di fare cultura e di scambiare conoscenza. Attraverso questo tipo di strumento possiamo condividere con persone fisicamente lontane opinioni, idee e nozioni, creando una rete collaborativa, giovane e informale.
Questo è davvero tanto tanto affascinante, ma nel mio cuore rimango legata alla vecchia pagina del libro, sgualcita, ingiallita, maltrattata. Sento ancora la necessità di un contatto fisico con la conoscenza, il sapere e lo studio….

Un piccolo approfondimento su quanto scritto in precedenza….:-))!

giovedì 11 marzo 2010

Cos'è un wiki? Wiki in lingua hawaijana significa veloce, rapido. Infatti un wiki non è altro che un sito web che può essere aggiornato da qualsiasi utilizzatore, anche se non risulta registrato. I contenuti di un wiki sono modificati e sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. Il testo può essere semplicemente modificato, ma anche radicalmente cambiato da tutti gli utenti. Esiste chiaramente una cronologia che permette di seguire le successive modifiche di informazioni.Lo scopo di un wiki è quello di condividere, scambiare, aggiornare, modificare e immagazzinare la conoscenza.
Wikipedia è un esempio di wiki, è una enciclopedia online, gratuita e collaborativa, la cui stesura e il cui aggiornamento viene messo a punto dagli utenti, senza necessità di ricorso a comitati di redazione e a controlli sul materiale inviato. Scopo primario dunque di questa libera enciclopedia è il punto di vista neutrale con il rischio comunque di vandalismo e di imprecisione.
Anche io mi cimento con il primo compitino assegnatoci dalla professoressa Agresti!
Cos'è un blog? Un blog non è altro che un sito internet gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, o "blogger", che dir si voglia, pubblica le proprie opinioni, i propri pensieri condividendoli con chiunque abbia interesse. Il blog è una sorta di diario personale che viene aperto in rete, ed è a tutti gli effetti uno spazio, una stanza virtuale dove colloquiare. Sul blog possiamo parlare discutere, collaborare, mettere a disposizone informazioni. Possiamo pubblicare foto o musica, possiamo anche proporre links di ogni tipo.
Chiunque sia in possesso di una connessione internet può con estrema facilità, utilizzando programmi di pubblicazione guidata, creare il proprio sito web, il proprio blog. L'insieme dei blog prende il nome di "blogsfera".
E' affascinante pensare che con questo strumento possiamo avere contatti con persone che fisicamente sono lontane, ma vicine alle proprie idee e ai propri interessi.
Buonasera a tutti i miei colleghi studenti di infermieristica presso l'ateneo fiorentino. Finalmente sono riuscita a creare questo spazio per condividere con chiunque abbia tempo e voglia idee, opinioni riguardo i nostri studi. Collaboriamo insieme per portare a termine il nostro percorso formativo!