martedì 27 aprile 2010

Assignment 7

Quattro storie di apprendimento consapevole e indipendente, creativo e costruttivo. Quanto valore in questo piccolo corso di informatica!!! Finalmente trovo docenti che mostrano di apprezzare la libera iniziativa dei discenti e che pensano che gli studenti non siano dei semplici vasi da riempire, bensì una fonte di arricchimento e di scambio culturale. E' bello che dei professori universitari diano la possibilità e gli strumenti ai loro studenti per "falsificare" le loro teorie.
Io personalmente non ho mai partecipato a corsi online (tranne questo naturalmente), ma ho sempre cercato di utilizzare internet come una fonte di integrazione e di arricchimento delle nozioni apprese a lezione. Mi piace approfondire e cercare nuove prove, nuove argomentazioni alle nozioni apprese in aula.
Sono alla mia seconda laurea (la prima l'ho conseguita nel lontano 2000, un evo fa!!!) e le lezioni frontali in aula un po' mi annoiano, perché non sono per niente stimolanti. Forse sono troppo matura, ma non riesco a trovare soddisfazione durante le ore di corso. Preferirei davvero studiare per conto mio, leggere, valutare, argomentare e approfondire, sia con l'aiuto di internet, sia avvalendomi dei vecchi cari libri. Lo studio indipendente è davvero più adatto alla vita che conduco adesso, che mi porta a studiare ad orari improponibili (after hour dello studio, come li chiamo io) e a conciliare, come le colleghe della storia 1 e della storia 4, università e famiglia.
Recentemente ho utilizzato internet per approfondire tematiche antropologiche legate al corso integrato di scienze umane, e ho trovato un sito molto molto interessante dell'antropologa Pat Patfoord che propone un metodo di relazione interpersonale di non violenza applicabile anche alla nostra pratica professionale. La teoria della Patfoord propone un approccio interpersonale che tenda a rompere le catene e le spirali di violenza e di prevaricazione.
Allego il link della Patfoord perché penso che valga la pena leggere qualcosa di lei.
http://www.patpatfoort.be/

giovedì 15 aprile 2010

MAYDAY!!!!

Cari amici, qualcuno mi aiuti!!!! Non riesco davvero a capire come compilare lo spreadshit su google docs! Vi prego datemi mano, vi sarò debitrice!

mercoledì 14 aprile 2010

Correre fa bene al corpo e alla mente!!!

Assignment 6

Chi ha la mia età si ricorderà della mitica coppia esplosiva Baggio Borgonovo, che nel lontano 1988 in maglia viola realizzò ben 29 gol su 44 totali messi a segno dall'intera squadra.

Stefano Borgonovo, come tutti forse sanno è affetto da Sindrome Amiotrofica Laterale, meglio nota come SLA. Questa malattia colpisce i neuroni di moto in maniera selettiva, distruggendo progressivamente sia quelli localizzati nella corteccia, che quelli del tronco e del midollo spinale. Le conseguenze di questa malattia sono devastanti e fatali: si ha la perdita progressiva e irreversibile della capacità di deglutire, di articolare il linguaggio e di controllare i muscoli scheletrici. Ne consegue una totale paralisi della muscolatura volontaria con la compromissione anche dei muscoli respiratori. I malati di SLA non riescono a muoversi e a parlare, e spesso vi è la necessità di ventilarli artificialmente. L'esito di questa patologia è sempre fatale. C'è da precisare che la SLA non altera in nessun modo le funzioni cognitive, sensoriali ed emotive del paziente, colpendo solo e soltanto l'attività motoneuronale.
La SLA è una malattia rara, infatti se ne registrano circa 1-3 casi all'anno su 100.000 individui. Tuttavia sono stati registrati ben 51 casi di SLA fra giocatori di calcio, il che ha fatto pensare ad una sorta di malattia "professionale". L'eziologia della malattia è sconosciuta anche se si pensa che la degenerazione neuronale sia dovuta a un eccesso di glutammato e ad un disequilibrio fra ossidanti e riducenti nell'ambiente neuronale.

Secondo Belli S. e Vanacore N., un rischio elevato per la sclerosi laterale amiotrofica è osservata tra i giocatori di calcio italiano. I dati epidemiologici sulla associazione tra lo sport e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) sono contrastanti. Sulla base delle prove disponibili si pensa ad una possibile connessione tra integratori alimentari o farmaci utilizzati per migliorare le prestazioni sportive e la patogenesi SLA.

Battistini e coll., in un recentissimo studio, sostengono che quando la SLA presenta familiarità (5-10% del totale dei casi), si osserva in circa il 12-23% una mutazione nell'esone 4 del gene per la superossido dismutasi SOD1, un enzima coinvolto nel metabolismo dei radicali liberi. Una disfunzione della SOD1 può essere correlata ad un accumulo di ione superossido (radicale libero estremamente reattivo) capace di danneggiare DNA, membrane ed altre importanti strutture cellulari.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sclerosi_laterale_amiotrofica

Eur J Epidemiol. 2005;20(3):237-42.
Proportionate mortality of Italian soccer players: is amyotrophic lateral sclerosis an occupational disease?
Belli S, Vanacore N.
Istituto Superiore di Sanità, Department of Environment and Primary Prevention, Rome, Italy. stefano.belli@iss.it

J Neurol Sci 2010 Apr 10. [Epub ahead of print]
Severe familial ALS with a novel exon 4 mutation (L106F) in the SOD1 gene.
Battistini S, Ricci C, Lotti EM, Benigni M, Gagliardi S, Zucco R, Bondavalli M, Marcello N, Ceroni M, Cereda C.
Department of Neuroscience, Neurology Section, University of Siena, Siena, Italy.

martedì 13 aprile 2010

mercoledì 7 aprile 2010

domenica 4 aprile 2010

Assignment 5 coda

Eccomi di nuovo alle prese con gli assignments! Beh, diciamo che è un modo diverso per trascorrere una Pasqua uggiosa e umidiccia!
Parliamo di Social Networking, ossia di reti sociali. Cosa sono?? Sono delle comunità in rete che uniscono persone che hanno interessi in comune. Il più famoso, il più utilizzato e diciamo il più inflazionato è il famigerato Facebook. Uso abbastanza Facebook, infatti per me è divertente, è un passatempo, è un modo diverso per parlare con amici che non ho tempo di vedere e di sentire, è uno strumento che mi consente di organizzare cene, ritrovi, serate fra amici. Tutti infatti rispondono ai messaggi su Facebook, mentre pochissimi rispondono al telefono o alle mail. E' stato bellissimo rivedere e ritornare in contatto con i miei ex compagni della scuola media, ed è stato ancor più emozionante assistere ad una lectio magistralis della mia vecchia professoressa di latino e italiano... tutto questo grazie al tanto denigrato facebook.
Facebook è un instrumentum, che se utilizzato con rispetto e raziocinio, ci aiuta nei rapporti sociali. Certo che non deve e non dovrà mai sostituire i rapporti umani!
Conosco Flickr, è meraviglioso e prima o poi mi iscriverò e condividerò le mie foto. Adoro fotografare tutto, ho sempre nella borsa la mia photocamera perchè ogni giorno e in ogni luogo trovo scorci e immagini uniche. Mi diverto anche a riprendere e immortalare immagini strane, grottesche, buffe, talvolta un po' trash!
Sapevo dell'esistenza di Twitter e lo consideravo un po' un Facebook in piccolo, mentre invece ha delle caratteristiche lievemente diverse.
Ignoravo l'esistenza dei social networking pià interessanti: Anobii, Deviantart e Talkingitglobal. Penso che li utilizzerò, come il prof. Formiconi, quando sarò più grande... Adoro leggere, adoro dipingere o per meglio dire adoro usare pennello e matite, e come sogno nel cassetto ho quello di trascorrere un periodo della mia vita al servizio dei più indigenti.

Mi piacciono i social networking e non trovo che siano un luogo e un modo per farsi gli affari degli altri perchè possiamo mostrare in rete ciò che vogliamo di noi. Non è detto che dobbiamo mettere in piazza la nostra vita e la nostra intimità, ma anche e solo le nostre IDEE. Tutto ciò mi ricorda la differenza che in letteratura intercorre fra io lirico e io empirico. L'io empirico non è altro ciò che siamo nella nostra quotidianità. L'io empirico tutto sommato non è granchè interessante perchè ognuno di noi, a patto che non sia un attore famoso o un cantante al top delle classifiche, fa sempre le stesse cose (lavoro, studio, shopping, spesa alla coop...). L'io lirico è un io impersonale, è una figura astratta e ideale che parla delle nostre idee e della nostra visione del mondo. Mostriamo dunque in rete il nostro io lirico, senza offrire e regalare a nessuno la nostra intimità che riserveremo solo ai nostri cari e ai nostri prossimi.

Quadrato magico

Assignment 5

Veramente molto interessante questo Delicious! Non ne avevo mai sentito parlare... Beh devo dire che questo corso di informatica sta diventando molto avvincente e utilissimo. Sto imparando veramente tanti trucchi per muovermi meglio nell'universo della rete e per condividere con gli altri i miei interessi. Attraverso l'uso di delicious è possibile creare una lista di links preferiti, cosa che tutti sappiamo fare e che abbiamo sempre fatto, direi... Ma c'è qualcosa di più: possiamo attingere alla nostra lista di preferiti anche da altri computer e non solo dal nostro e poi, cosa più utile vedere i bookmarks degli altri utenti e prendere spunto, orientarsi anche grazie alla collaborazione dei componenti della tua network. La parola chiave, il filo rosso del nostro operare online è la collaborazione e il libero scambio di informazioni e di idee.
Fatto molto utile è la possibilità di poter taggare i nostri bookmarks con una o più etichette che ci aiuteranno nel ritrovare questo o quel link proprio perchè gli abbiamo attaccato un'etichetta, una parolina che lo contraddistingue e che lo inserisce in una o più categorie che corrispondono ai nostri interessi.

ECCOMI SU DELICIOUS!
http://delicious.com/guya.piemonte

lunedì 29 marzo 2010

Assignment 4

Una piccola digressione prima di affrontare le questioni proposte dal prof. Formiconi nell'articolo oggetto del nostro compitino numero 4.

Volevo parlare dell'importanza delle cose inutili e di quanto queste siano necessarie e oltremodo trascurate al giorno d'oggi. Le cose inutili sono il nostro nutrimento, il nostro pane fin da quando siamo piccoli, e ne abbiamo bisogno anche da vecchi, quando siamo stanchi e disarmati.
Le cose inutili, che non servono a immediati fini pratici, che non sono prontamente monetizzabili, sono la base per la nostra cultura e oserei dire per la nostra vita. E' del tutto inutile leggere una poesia, ma quanto nutre la nostra anima e quanto ci emoziona quel verso di Catullo o quella terzina di Dante… Perché ci emozioniamo di fronte a versi, parole, frasi scritti decine di secoli fa? Perché parlano di noi, della vita, della nostra anima, dei valori universali che sono rimasti inalterati nei secoli. Parlano dell'amore, della bellezza, della morte, della natura, delle nostre paure ancestrali.
Dobbiamo riappropriarci a mio vedere di questo tipo di cultura, della cultura dell'inutile, della cultura del bello, della cultura del sogno, della cultura di tutto ciò che non è strettamente legato alla realtà contingente. E' necessario recuperare momenti di solitudine in cui potersi ritrovare di fronte a noi stessi attraverso una rima, una canzone, una melodia o un quadro. Quando riusciremo a intendere la cultura in questi termini, e a slegare il concetto di conoscenza da quello dell'utilità, avremo veramente recuperato l'essenza del sapere e avremo gettato le basi appropriate per una cultura personale e creativa.
Sono veramente contenta di aver frequentato una scuola superiore nella quale questi principi venivano trasmessi agli studenti e coltivati con passione dagli insegnanti. Durante i cinque anni del liceo non ho imparato quasi niente che fosse realmente utile e finalizzato ad uno scopo pratico, ma ho avuto la possibilità di sviluppare un notevole senso critico e una grande capacità di creare e immaginare, bagaglio prezioso che porterò con me tutta la vita.

Anche la creatività è un elemento fondamentale della cultura di ciascuno di noi, ed è merce rara. Noi non coltiviamo la creatività perché in buona parte abbiamo perduto il contatto con la natura ed abbiamo perduto, come asserisce anche il Prof. Formiconi nel suo articolo, il contatto con il bagaglio di conoscenze che venivano tramandate oralmente dagli anziani, dai nonni. Riappropriamoci di questo meraviglioso aspetto del sapere, trascorriamo il nostro tempo libero (anche se è poco!) il più possibile a contatto con la natura e a contatto con gli altri che possono insegnarci molto. Sono stata molto felice a questo proposito, quando ho saputo che presso l'asilo nido che frequenta mio figlio minore i bambini vengono invitati a collaborare nella cura di un piccolo orticello tutto loro, dove vengono coltivate piante da fiore e piantine aromatiche necessarie per la preparazione dei loro pranzetti. E' bello che dei bambini così piccoli vengano coinvolti in attività che tendano a far recuperare il contatto con la natura, la più grande maestra. La natura offre inoltre infinite possibilità di conoscere anche attraverso canali "non convenzionali" e "non razionali"; infatti attraverso la manipolazione, il tatto, il gusto, la vista e l'olfatto acquisiamo conoscenza, acquisiamo abilità. Ad esempio ho scoperto che giocare a travasare la sabbia da un recipiente ad un altro è un esercizio naturale preparatorio alla scrittura.

Tutto questo per affermare che una buona cultura di base è davvero necessaria per farsi largo nella foresta incantata della rete. Internet è una fucina di informazioni che devono essere scelte e vagliate dagli utenti che abbiano gli strumenti adatti per farlo. Mi diverte moltissimo utilizzare il mio computer ed avere a disposizione tutte le informazioni che voglio in tempo reale, ma cerco di farlo con raziocinio e con disciplina. Facciamo uso del computer come un mezzo utile alla nostra intelligenza e al nostro cervello. Infatti il computer e anche le rete è strutturata a immagine del nostro sistema nervoso con tutte le sue connessioni simili. ma meno complesse delle nostre sinapsi e dei nostri circuiti neuronali. Anche la rete e le comunità in rete sono simili in tutto ai sistemi viventi, infatti come questi ultimi presentano vari e complessi gradi di organizzazione, flussi di informazioni e dinamiche strutturali. Sono contenta di aver avuto la possibilità di creare un mio blog e di prendere maggiore confidenza con la rete, sistema complesso di comunicazione e relazioni fra esseri umani.

sabato 27 marzo 2010

Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra a una stella

sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla sua porta

bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone

e c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose la mano sui tuoi fianchi

furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle

dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta

questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno , come le rose

e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.

F. De Andrè

mercoledì 24 marzo 2010

Una rifllessione

Adoro le persone, mi piace avere rapporti con loro, forse è per questo che ho deciso di fare l'infermiera. Provo piacere e soddisfazione nel curare i miei simili anche con una parola, un sorriso, uno sguardo. Il nostro è un lavoro splendido che investe la psiche, ma anche inevitabilmente e fortemente i sensi. Dobbiamo STARE con i malati, li dobbiamo toccare, accudire, dobbiamo prendere contatto con la loro malattia. Dobbiamo abbracciare corpi malati, spesso ripugnanti, maleodoranti e ci troviamo spesso di fronte alla morte.
Immersa in tutta questa drammatica fisicità che permea ogni giornata del mio lavoro, è inevitabile che mi trovi un po' un pesciolino fuor d'acqua in questo mondo virtuale, in cui ci si parla guardandosi attraverso webcam e magari ci si innamora anche in rete. Mi piace scrivere a mano su un foglio, mi piace la mia grafia. Adoro leggere i libri, sfogliare le pagine, sottolineare i passi più significativi. Mi piace l'odore dei libri nuovi, ma anche di quelli vecchi e un po' ingialliti...
Non demonizzo tuttavia questo meraviglioso e potentissimo "instrumentum", questo nuovo modo di comunicare che non deve e non dovrà mai per me, sostituire la creatività, l'affettività e la genialità degli esseri umani.

something about pubmed

PubMed è una sorta di archivio di informazioni bibliografiche in materia biomedica in rete. Attraverso l'uso di Pubmed possiamo accedere con facilità a 18 milioni di riferimenti bibliografici afferenti a ben 5'300 riviste scientifiche. I dati disponibili risalgono addirittura al 1949.
Aprendo il sito Pubmed possiamo cliccare sulla voce "Pubmed quickstart" e accedere a un piccolo percorso base che ci permette di utilizzare il sito. Possiamo cercare articoli in materia biologica, medica e anche infermieristica inserendo una parola chiave (esempio: miocardite), l'autore, il nome della rivista o una specifico riferimento. Pubmed ci permette di perfezionare la ricerca guidandoci e proponendoci voci alternative, termini maggiormente specifici, provenienti dal vocabolario medico statunitense MeSH e voci correlate. Troviamo in Pubmed riferimenti bibliografici, gli abstract dei lavori, le bibliografie e i link per gli articoli completi e le riviste scientifiche di interesse.

Esiste un Pubmed in lingua italiana che ricalca in piccola scala quanto il più famoso Entrez PubMed offre. Il Pubmed italiano dà inoltre la possibilità a ricercatori e professionisti italiani di avere visibilità in rete, oltre che di attingere ad articoli e lavori scientifici e di proporne di nuovi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Entrez_PubMed
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?db=pubmed
www.pubmed.it/

lunedì 22 marzo 2010

Thin Prep Pap Test

Ciao Colleghe,
Una piccola informazione riguardo il Thin Prep Pap Test, metodica di nuova generazione (1994), per il prelievo e l'assemblaggio dei vetrini per il tradizionale Pap Test, necessario per la diagnosi precoce del tumore alla cervice uterina. il thin prep pap test è più sensibile e efficace del normale striscio che viene effettuato presso le strutture pubbliche.

http://www.istitutofanfani.it/pagine/thin_prep.htm
http://www.thinprep.com/
La bibliografia riguardante il precedente post è essenzialmente: Biologia molecolare e cellulare - Stephen L. Wolfe - Edises

anticorpi monoclonali

ciao a tutti! propongo un piccolo approfondimento sulla lezione di patologia di oggi.
Ho fatto una piccola ricerca sugli anticorpi monoclonali, in quanto ho trovato estremamente affascinante il loro impiego nella cura di certi tipi di tumori.
Ogni clone di linfociti B produce, differenziandosi in plasmacellula, immunoglobuline contro un singolo determinante antigenico, ossia produce anticorpi monoclonali. Per ottenere anticorpi monoclonali Kohler e Milstein, inocularono un topo con un determinato antigene. Isolarono poi i linfociti B prodotti in risposta a tale stimolazione antigenica al livello della milza dell'animale e li ibridarono con cellule di mieloma di ratto (cellule neoplastiche capaci di riprodursi in maniera indeterminata). I linfociti B vengono fusi con cellule tumorali in quanto non sono capaci di riprodursi senza stimolazione da parte dei linfociti T, e quindi in vitro tendono a morire, a non dividersi affatto. Le cellule derivanti dalla fusione dei linfociti B e delle cellule mielomatose vengono dette ibridomi e possiedono sia la capacità di produrre immonoglobuline, che la proprietà tipica delle cellule dei tumori di dividersi senza limite. Gli ibridomi vengono separati in un terreno di coltura selettivo, detto HAT e vengono diluite secondo la metodica delle diluizione limite, tecnica che ci permette di trasferire in speciali pozzetti separati contenenti terreno HAT, singole cellule di ibridoma, ciascuna capace di sintetizzare un solo tipo di anticorpo per un dato determinante antigenico, una progenie di anticorpi monoclonali, cioè.

Gli anticorpi monoclonali sono molto selettivi e sono utilizzati nella cura delle neoplasie, in quanto per la loro specificità sono capaci di riconoscere in maniera precisa e controllata certi determinanti antigenici presenti solo sulle cellule tumorali. Sono come delle "frecce" che vanno sicure al bersaglio, senza danneggiare altre cellule sane, come avviene purtroppo in seguito a chemioterapia e radioterapia. Chiaramente legati a gli anticorpi monoclonali nella terapia antitumorale ci saranno dei farmaci citotossici che porteranno a morte selettiva le cellule bersaglio.

martedì 16 marzo 2010

Una vacanza alternativa....

http://www.projects-abroad.it/

lunedì 15 marzo 2010

qualcosa di più personale sul wiki!

Cos’è un wiki?
Prima di adesso non mi ero mai posta il problema su cosa fosse un wiki, ne avevo sentito parlare spesso, ma non avevo mai avuto modo e tempo di approfondire la questione. Utilizzavo il pc a lavoro per otto ore al giorno, ma in maniera veramente molto meccanica e poco creativa. Ho avuto occasione adesso con il corso di informatica di interrogarmi in materia. Ho cercato un po’ di notizie in rete, ma le definizioni disponibili sono tutte o quasi copia di quanto appare in “wikipedia”, la più grande enciclopedia collaborativa online.
Secondo wikipedia, un wiki (etimologia dall’hawajiano wiki, veloce) è un sito web aggiornato dagli utilizzatori, i contenuti del quale sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. Non solo è possibile aggiornare voci e contenuti, ma anche cancellare ciò che è stato aggiunto da altri utilizzatori. Lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ottimizzare la conoscenza in modo collaborativo. Un wiki è dunque un modo rivoluzionario, libero e indipendente di fare cultura e di scambiare conoscenza. Attraverso questo tipo di strumento possiamo condividere con persone fisicamente lontane opinioni, idee e nozioni, creando una rete collaborativa, giovane e informale.
Questo è davvero tanto tanto affascinante, ma nel mio cuore rimango legata alla vecchia pagina del libro, sgualcita, ingiallita, maltrattata. Sento ancora la necessità di un contatto fisico con la conoscenza, il sapere e lo studio….

Un piccolo approfondimento su quanto scritto in precedenza….:-))!

giovedì 11 marzo 2010

Cos'è un wiki? Wiki in lingua hawaijana significa veloce, rapido. Infatti un wiki non è altro che un sito web che può essere aggiornato da qualsiasi utilizzatore, anche se non risulta registrato. I contenuti di un wiki sono modificati e sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. Il testo può essere semplicemente modificato, ma anche radicalmente cambiato da tutti gli utenti. Esiste chiaramente una cronologia che permette di seguire le successive modifiche di informazioni.Lo scopo di un wiki è quello di condividere, scambiare, aggiornare, modificare e immagazzinare la conoscenza.
Wikipedia è un esempio di wiki, è una enciclopedia online, gratuita e collaborativa, la cui stesura e il cui aggiornamento viene messo a punto dagli utenti, senza necessità di ricorso a comitati di redazione e a controlli sul materiale inviato. Scopo primario dunque di questa libera enciclopedia è il punto di vista neutrale con il rischio comunque di vandalismo e di imprecisione.
Anche io mi cimento con il primo compitino assegnatoci dalla professoressa Agresti!
Cos'è un blog? Un blog non è altro che un sito internet gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, o "blogger", che dir si voglia, pubblica le proprie opinioni, i propri pensieri condividendoli con chiunque abbia interesse. Il blog è una sorta di diario personale che viene aperto in rete, ed è a tutti gli effetti uno spazio, una stanza virtuale dove colloquiare. Sul blog possiamo parlare discutere, collaborare, mettere a disposizone informazioni. Possiamo pubblicare foto o musica, possiamo anche proporre links di ogni tipo.
Chiunque sia in possesso di una connessione internet può con estrema facilità, utilizzando programmi di pubblicazione guidata, creare il proprio sito web, il proprio blog. L'insieme dei blog prende il nome di "blogsfera".
E' affascinante pensare che con questo strumento possiamo avere contatti con persone che fisicamente sono lontane, ma vicine alle proprie idee e ai propri interessi.
Buonasera a tutti i miei colleghi studenti di infermieristica presso l'ateneo fiorentino. Finalmente sono riuscita a creare questo spazio per condividere con chiunque abbia tempo e voglia idee, opinioni riguardo i nostri studi. Collaboriamo insieme per portare a termine il nostro percorso formativo!